Progettazione per il Centro di Ricerca Biomedica della Fondazione Ri.MED a Carini (PA)

Il progetto per il Centro di Ricerca Biomedica della Fondazione Ri.MED ha come obiettivi la realizzazione di una struttura che sia emblematica, altamente funzionale e flessibile, che abbia spazio abbondante per creare una rete, che si integri bene con il futuro ospedale, che sposti in avanti i confini di sostenibilità in modo positivo ed innovativo e, infine, che abbia la possibilità di creare un centro di ricerca che si collochi più in alto in termini di obiettivi, tecnologia e attività di ricerca rispetto ad altri centri in Italia ed in Europa.

Concept Architettonico

Il concetto progettuale adottato è una combinazione dei concept strada e villaggio. Questo concept è alla base del nostro masterplan. Esso prevede la realizzazione di un villaggio di edifici raggruppati attorno ad una singola
strada pedonale, con giardini e piccoli spazi che si affacciano su mare e montagne. Il concept è motivato dalle seguenti ragioni:

  • Favorisce una struttura del campus molto compatta e garantisce brevi distanze tra le diverse componenti.
  • La strada e la piazza centrale costituiscono un elemento fondamentale per la comunità di ricerca.
  • Offre maggiore flessibilità per le singole componenti che possono ampliarsi o ridursi in base alle necessità sia in fase iniziale che in futuro.
  • Favorisce una buona integrazione tra le strutture e il territorio circostante.
  • Ogni edificio gode di abbondante illuminazione naturale e di vista panoramica.
  • Permette di sfruttare la brezza marina per creare un ambiente esterno confortevole.
  • Massimizza le vedute verso il mare e le montagne.
  • Consente la costruzione di edifici bassi per una migliore integrazione del territorio circostante e per favorire l’interazione.
  • Offre la miglior opportunità di progettare ogni edificio in base ai bisogni specifici aumentando così efficienza e funzionalità.
  • Offre la migliore occasione di creare un campus che sia rappresentativo ed emblematico.

Progettazione integrata per garantire sostenibilità, funzionalità e flessibilità

Grazie all’integrazione di servizi e della struttura degli edifici, il nuovo complesso di laboratori può garantire una performance eccellente in materia di risparmio energetico e riduzione delle emissioni.
Il progetto è stato sviluppato con l’obiettivo di ridurre al minimo il consumo di energia, attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche di active e passive design.

I servizi e gli elementi costruttivi sono stati integrati per assicurare livelli elevati di comfort con illuminazione diurna, ventilazione e regolazione della temperatura e dell’umidità.

I laboratori , i livelli di sicurezza biologica e la progettazione impiantistica

Il programma di ricerca è suddiviso in diverse aree destinate a laboratori, elementi vitali ed essenziali del centro di ricerca. Le aree dei laboratori sono diversificate a seconda delle attività svolte ed a seconda del livello di biosicurezza richiesto in funzione delle stesse. Per i livelli di contenimento più elevati previsti (livello 2 e 3), lo studio progettuale impiantistico ha riguardato tutte le strategie e le procedure richieste nelle zone di contenimento (controllo degli accessi del personale, controllo della pressione, ermeticità degli ambienti alla pressione di lavoro, ecc.).

La complessa rete di impianti a servizio dei laboratori è stata progettata pensando a infrastrutture flessibili e adattabili a cambiamenti futuri. Particolare cura nella progettazione è stata rivolta alle aree di ricerca più critiche, al fine di soddisfare degli elevati standard richiesti. Tutte le soluzioni impiantistiche studiate hanno come obiettivo  un elevato grado di affidabilità e facile manutenibilità degli stessi in relazione alle condizioni operative richieste.

Per gli impianti a servizio dei laboratori nelle quali le attività svolte richiedono livelli di biosicurezza 2 e 3, sono stati creati degli ambienti completamente accessibili, esterni ai laboratori, mentre solo le parti terminali (diffusori, prese, ecc.) risultano interne.

Sempre nei laboratori a maggiore livello di biosicurezza, le strategie atte ad evitare la fuoriuscita di materiale potenzialmente pericoloso fuoriesca dal laboratorio sono state implementante mediante la tecnica del “contenimento dinamico”, mantenendo  i laboratori in costante pressione negativa. Le differenze di pressione richieste sono garantite da un complesso sistema automatico di controllo che, attraverso la misurazione, regolazione e bilanciamento dei diffusori di distribuzione dell’aria, la regolazione delle cappe di aspirazione e la calibrazione del sistema di controllo automatico dell’aria, VAV e CAV è in grado di garantire la corretta fluidodinamica nell’ambiente controllato.

Altro aspetto cruciale nella progettazione sia architettonica che impiantistica è l’ermeticità del singolo laboratorio rispetto agli ambienti circostanti, garantita mediante lo studio di soluzioni e di materiali specifici al raggiungimento degli standard richiesti (elementi di partizione, porte di accesso, punti di ingresso impianti, ecc.).